Missione umanitaria in Perù continua nonostante il covid

Un nuovo progetto per il Perù

Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia e al lockdown, che in Perù si protrae da marzo, le nostre attività in Apurimac non si sono fermate. Le abbiamo rimodulate, ma non ci siamo mai fermati.

Stiamo avviando il progetto Pace e Salute nella città di Cuzco - progetto di inclusione sociale di migranti venezuelani nella città di Cusco, Perù.
Con questo progetto si vuole dare sostegno ai migranti venezuelani presenti nella città di Cuzco potenziando l’informazione sui procedimenti di regolarizzazione migratoria e di affiliazione al sistema sanitario nazionale e, allo stesso tempo, migliorare la loro salute ed il benessere offrendo servizi sanitari gratuiti, educazione alla salute e formazione professionale al personale sanitario locale.
L’incertezza dovuta allo status giuridico spesso ritarda o impedisce l’accesso dei migranti ai servizi sanitari di base.

La crisi umanitaria ed economica del Venezuela ha portato a una massiccia migrazione verso i Paesi limitrofi.
Dal 2016 ad oggi, il flusso migratorio verso il Perù è passato da 12,135 a 829,677 persone secondo i dati di giugno 2020 del Response For Venezuelans (R4V), facendone il secondo Paese al mondo ad ospitare il maggior numero di immigrati venezuelani dopo la Colombia. Ciò ha reso la comunità venezuelana la più grande comunità straniera del Perù, composta dal 53.7% di uomini e 47.7% donne (dati dell’Encuesta dirigida a la Poblacion Venezolana que reside en el Pais - ENPOVE - 2018). Di questi, oltre il 30% rinuncia a regolarizzare la propria condizione, divenendo fortemente vulnerabile a diverse forme di sfruttamento e violenza (R4V, dati febbraio 2020).
A Cusco sono registrati 7.337 venezuelani, a cui si aggiunge verosimilmente un elevato numero di individui che permangono irregolarmente sul territorio, dei quali risulta arduo rilevare il numero esatto. (dati del Ministerio de Exterior de Perù).

Le patologie connesse alla condizione migratoria maggiormente diffuse sono legate ai disturbi mentali e alla salute sessuale e riproduttiva.

Diversi studi hanno valutato i tassi di prevalenza di disagi mentali nei gruppi di migranti, con dati particolarmente significativi riguardo il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Valutando i bisogni di salute mentale dei rifugiati venezuelani nella città di Cusco, il progetto intende fornire, durante le campagne sanitarie, sedute psico-terapeutiche con il supporto di medici altamente specializzati in materia che sappiano valorizzarne la resilienza.

La salute della donna migrante può essere influenzata negativamente da numerosi fattori di rischio come traffici illeciti, violenza sessuale e di genere o tratta. Altri esiti avversi possono essere le infezioni, in particolare quelle sessualmente trasmissibili, la tubercolosi e un alto tasso di mortalità materna e infantile.
Durante le campagne sanitarie verranno sensibilizzate in particolar modo le donne migranti attraverso informazioni accurate sul tema della salute sessuale e riproduttiva. Si offriranno inoltre servizi di screening volti ad identificare i soggetti maggiormente a rischio: sifilide, HIV, epatite, test di secrezione vaginale, PAP test, analisi delle urine e test di gravidanza.

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