Siamo Alice, Francesco e Marta, tre dei sei ragazzi in Servizio Civile Universale quest'anno.
Siamo arrivati ad agosto e dopo qualche settimana di ambientamento (all'altitudine, certo, ma anche alla vita in Perù che trascorre con ritmi molto diversi da quelli che vivevamo in Italia), siamo partiti per la nostra prima campagna sanitaria in veste, rispettivamente, di assistente infermieristico, medico e infermiera.
Con questa campagna per la prima volta siamo andati nelle comunità rurali di Pomacocha, Villa Santa Rosa e Mulacancha, nella provincia di Andahuaylas. Queste comunità hanno in comune un forte isolamento geografico che rende difficile offrire servizi sanitari ai pazienti.
In questa campagna abbiamo offerto cure mediche di base, visite odontoiatriche e fisioterapia - molto importante per una popolazione dedita al lavoro nei campi, che impone loro posizioni scomode per molte ore al giorno..
È stato emotivamente molto impattante venire a contatto con realtà fragili le cui risorse sono totalmente diverse da quelle della società a cui siamo abituati, di come non tutti abbiano un facile accesso a servizi che noi tendiamo a dare per scontato. Lo sapevamo, eravamo stati avvertiti, ma viverlo è tutta un’altra cosa.
Abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola con i campesinos, che ci hanno raccontato come vivono, cosa coltivano, cosa mangiano, e siamo rimasti impressionati da quante ore di cammino fanno per spostarsi da un luogo ad un altro. È incredibile quanto abbiano camminato per essere visitati da noi, proprio da noi.
Oltre agli aspetti belli, abbiamo conosciuto anche situazioni più difficili e preoccupanti, come gli abusi psico-fisici.
Per concludere con una nota positiva: abbiamo avuto inoltre la fortuna di poter assistere ad alcuni eventi culturali tipici della zona, come la processione del santo patrono di Pomacocha e la festa che ne è seguita, con musica e balli che ci ha permesso di immergerci nella cultura andina che per un anno avremo l’onore di vivere da vicino.