30 anni di CRC in Italia

Oggi la ratifica italiana della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) compie 30 anni.
Era infatti il 27 maggio 1991 quando il Parlamento italiano introdusse nel nostro ordinamento la prima Convenzione ONU che metteva al centro, come titolari di diritti, bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

In questi trent’anni sono cambiati molto i bambini e gli adolescenti, così come l’ambiente che li circonda.

Nascono sempre meno bambini e l’aumento dei minori stranieri, che ha superato il 10% (dall’1,2% dei primi anni '90), non compensa un indice di vecchiaia tra i più alti del mondo .
Dagli anni ’90 a oggi la televisione, prima regina indiscussa dell’intrattenimento, ha ceduto il passo a internet e i nuovi media che stanno giocando un ruolo importantissimo in questo anno e oltre di pandemia pur con alcuni evidenti limiti.
Si è passato dal parlare di povertà come fenomeno economico con ricadute sugli adulti, e solo incidentalmente sui minori, al parlare anche di povertà educativa, che colpisce in primo luogo i bambini e gli adolescenti. Questo tipo di povertà rende impossibile l'accesso a opportunità educative e alle possibilità di crescita e sviluppo personale, affettivo, sociale ed emozionale oltre che culturale creando un danno che non ci possiamo permettere.
Apurimac con il programma Tor Bell’Infanzia realizzato nella periferia romana di Tor Bella Monaca, finanziato da Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, vuole offrire ai bambini che non hanno trovato posto nella scuola pubblica dell'infanzia un’opportunità per crescere e potersi poi inserire serenamente nelle scuole comunali o statali.
In trent'anni è stato fatto molto, ma possiamo fare di più per sostenere i bambini e gli adolescenti, perché il futuro è davvero nelle loro mani.
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